martedì 24 luglio 2012

Appunti estivi

E sono proprio appunti nel vero senso della parola, perché non ho la forza fisica, né tantomeno quella cerebrale, di formulare un discorso di senso compiuto. Solo che se adesso perfino Mareva si mette ad aggiornare più di me, beh.. Houston, abbiamo un problema. [detto tra parentesi, ti adoro, lo sai, no?:)]


  • Dopo anni di riflessioni e tentennamenti ho finalmente ceduto e provato il Beer Float. Gelato alla vaniglia affogato nella birra. Dovrebbe essere fatto con una Root Beer, in realtà, ma ovviamente non si troverà mai da nessuna parte, in zona. Detto così sembra una cosa immonda. E per anni ho pensato che lo fosse. Invece è fantastico. E ammettto pubblicamente di dovere la scoperta a mia sorella. Le attribuisco i meriti che le spettano altrimenti potrebbero esserci spiacevoli ritorsioni. E no, non mi riferisco a ragni nel letto, o a cose turpi come nascondermi il fondotinta e aspettare di vedermi piangere, no.. Lei sarebbe raffinata. Sparerebbe a tutto volume un paio di video che girano su Youtube di una mia antica conoscenza. Perché a casa nostra le cose o si fanno bene o non si fanno. E preciso anche, perché le farà piacere, che mentre io ho vacillato arrivando in fondo al mio (avevo usato quei tumbler grandi degli AeroStudios) lei, a 17 anni, l'ha buttato giù tutto come fosse acqua fresca. Prossimo passo: con la Guinness. Se non sopravvivo, è stato bello conoscervi.

  • Ho scoperto in questi giorni che Chris O’Donnell ha già 5 figli. Ma andiamo! Cinque?!? Un altro grande amore che finisce prima di iniziare.

  • Ho appena finito di sentire una mia amica. Che mi ha pure un pò depressa. Okay, ci siamo depresse l'un l'altra perché io senza saperlo ho portato gossip che avrebbe preferito non sentire (del genere "ogni singolo essere umano se la sta passando meglio di noi") e lei mi ha fatto il bollettino di matrimoni e nascite, già avvenute o future, di tutti quelli che conosciamo. Che poi erano la causa principale della sua depressione di partenza, visto che, al contrario della sottoscritta, ama molto i bambini. Così, io ho concluso con un "Che vuoi che ti dica? Beati loro e vaffanculo!" che sarà il nostro prossimo slogan, e con un formale invito a venire a casa mia ad ubriacarsi venerdì sera. Terrazza, fresco e alcool. Siccome lei ama Bailey's e cose analoghe, preoccupata, le ho detto: "Ti compro qualcosa? Perché a casa ho solo Gin, Vodka e Tequila." E lei, seria: "Ce la faremo bastare."

  • Devo smettere di usare il cellulare almeno mentre scendo le scale. Per poco non ci ho lasciato le penne qualche giorno fa. Vista la mia propensione a precipitare dalle scale già di mio e senza ostacoli se non quelli mentali, non dovrei andare a cercarmele. Ricordo ancora una pizza tra amici di un paio di mesi fa alla quale mi sono trascinata come fossi l'alieno di ferro della versione originale di Ultimatum alla Terra, e durante la quale sembravo perfino più alta del solito da quanto ero rigida dopo una stupida ma rovinosa caduta. E ho fatto pure la figura della tossica ordinando un whiskey  dopo cena “perché così adesso che torno a casa ci butto subito dietro l’aspirina”.

  • Se dovessi andare da Clio Zammatteo con tutti i trucchi che possiedo avrei bisogno di un autoarticolato.

  • L’altro giorno mi è venuto in mente che in uno dei suoi ultimi post Penny raccontava che ha un nuovo vicino di casa che assomiglia a Bradley Cooper. Ora. Non è che Bradley Cooper sia poi il mio ideale d’uomo. E non è che mi piaccia particolarmente. Però. C’è la crisi, giusto? E poi.. devo smetterla di essere una superficiale che bada solo alle apparenze, giusto? Voglio dire, magari è bello dentro. In più, stando alle mie fonti, passa spesso l’aspirapolvere. Ecco, saremmo una coppia perfetta, perché io lo faccio rarissimamente. E non c’è niente di più sexy di un uomo che riordina la casa, a parte forse un uomo che cucina. Quindi mi si parano davanti due opzioni. Opzione A: ci mettiamo tutte d’accordo,  organizziamo un pullman tipo viaggio a Lourdes e con nonchalance andiamo a trovare Penny e, oh! del tutto casualmente, guarda tu il destino, ci scagliamo sul suo vicino di casa e vinca la migliore. Opzione B: gioco sporco. Prendo e vado lì da sola. E poi, se merita, prendo in considerazione anche il sequestro di persona.

  • Non mi capacito di come l’estate sia considerata la stagione più atta al rimorchio. Voglio dire. Fa caldo. Il trucco non tiene. Non puoi farti i capelli in modo umano. Fa caldo. Non ho voglia nemmeno di andare a fare shopping, figurati di attivare le facoltà cerebrali per un uomo. Se ne riparla minimo ad ottobre. Settembre, se proprio c’è un’occasione imperdibile. Ma dubito. A settembre fa ancora caldo. Ah, beh. Un attimo! Sosia di Bradley Cooper a parte, naturalmente.

  • Durante i miei bivacchi sul divano sono stata ipnotizzata da Gossip Girl. Non avevo mai seguito più di tanto. Ora, con mia sorella, attendiamo con trepidazione la storia tra Blair e Dan. E io penso.. Giovane ragazza carina e perbene che se la intende con uno sfigato dal discutibile gusto per l’abbigliamento? Accidenti, ma io lancio le tendenze con 2-3  anni di anticipo!

  • Ah e ultima cosa. Un consiglio spassionato. Non innamoratevi mai di una persona che avete visto solo da seduta. Sportello della banca. Moro. Occhi verdi. Che lo so che non è il mio tipo però il governo Monti ha acuito la crisi per cui.. Giacca e cravatta, sempre perfetto. In più ride alle mie battute idiote e mi dà corda quando faccio cento domande sceme solo per attaccare bottone nella speranza che un giorno si innamori di me. Dannata etica professionale che rovina sempre tutto! Solo che poi, dopo mesi di idillio rigorosamente unilaterale, (ma noto a tutti, tanto che perfino mio padre una volta, mentre stavo uscendo, mi ha chiesto: "Dove vai?" "In banca!" "Ah! Ecco perché ti sei vestita così..") un brutto giorno si alza dalla scrivania per prendermi un nuovo libretto di assegni e mi rendo conto con orrore che è bassino. Sono uscita col cuore infranto e una nuova consapevolezza. [Detto questo oggi ho chiamato in banca e ha risposto lui e ha una voce incredibile.. Quindi sono ancora un pò innamorata. Preparerò altre domande sceme. Le cretine rimorchiano sempre più delle intelligenti, del resto!

martedì 10 luglio 2012

Anna


Insomma. Arriva il giorno in cui hai 26 anni. Sei cinica. Disprezzi il genere umano. Irridi chi non cammina su tacco 12 con la tua stessa nonchalance. Trovi sempre un commento acido sui look dei passanti. Hai sempre una frase cattiva per tutti. Non senti particolari legami con il posto dove vivi o con quello dove sei nata. E poi, tutto sommato, anche il concetto di amicizia è sopravvalutato... La gente va, la gente viene. Avere gli stessi amici da quando si è bambini è pure un po’ patetico.

Poi arriva un giorno in cui controlli le mail e un brivido ti corre lungo la schiena.

Avevo promesso a tutti, compresa alla diretta interessata, un post per celebrare la mia stilista di torte, la mia Buddy Valastro personale, la mia cake designer preferita. E tutto ciò avveniva circa tre settimane fa. Mettiamoci il caldo, la pigrizia, le millemila cose da fare e una sorta di gara con Mareva e Penny a chi aggiorna di meno, e beh, eccoci qua. Per di più quando mi gira bene sento l’irrefrenabile impulso di scrivere qualcosa di cattivissimo e corrompere tutti affinché lascino commenti pieni di disprezzo.

Sì, perché io conosco Anna dai tempi delle elementari e la nostra amicizia è stata falsata da centinaia di episodi de “La Tata”. Io all’epoca ero innamorata di Maxwell Sheffield. Poi evidentemente devo aver perso per strada il gusto per gli uomini di classe. Il nostro personaggio preferito però era Niles, il maggiordomo acido. E questo ha dato un imprinting unico al nostro rapporto. Non possiamo fare a meno di insultarci, specialmente in pubblico. Tanto che la signora in questione ha sostenuto davanti a tutti i miei amici che non le ho mai detto “ti voglio bene” nemmeno una volta in quasi 20 anni. Non che lei abbia mai manifestato analoghi sentimenti nei miei confronti, comunque..

I grandi difetti di Anna: Anna è praticamente astemia. Quindi la porti nel locale più in della città, dove peraltro hai anche la tua credibilità, arriva il barista che generalmente commenta la tua ordinazione con un “non so come fai a berlo ma te lo porto!”, ordini un martini e vodka, perché diavolo, son già le 18, ci sta tutto!, e lei.. “per me un succo d’arancia”, “Io prenderei un gingerino”.

Una volta l’ho fatta bere. Una. Volta. Quando abbiamo festeggiato la mia patente a suon di insalate di polipo. Ristorante di amici che ogni volta mi portavano il limoncello a fine pasto. Nel senso di una bottiglia di limoncello, ghiacciato. E’ stato uno spettacolo riportarla a casa..
Altro difetto, la vita sentimentale stabile ed equilibrata. E per stabile ed equilibrata intendo l’opposto della mia. Lei se ne sta lì, tranquilla, per ore, ad ascoltarmi inveire contro tizio e contro caio. Ma prevalentemente contro tizio, ogni volta. Da anni. Commenta con: “che storie…” e poi fa una cosa inaspettata. Mi dà un consiglio serio. E mi spiazza perché, accidenti, io voglio solo che mi si dica che “è stato uno stronzo, hai ragione tu a volergli rigare la macchina! Anzi andiamo adesso a rifargli la fiancata!”. E magari anche un “Povera Giulia, sono tutti così cattivi con te” non ci starebbe male..
Anna è il tipo che si preoccupa sinceramente del fatto che non trovi l’uomo giusto. E che non ci passi nemmeno vicina, a dirla tutta. Quindi ti vuole presentare qualcuno. Ma non ti dice, come tutti, che vuole presentarti un suo amico. Ti dice che te ne vuole presentare due. Solo che quello più figo difficilmente verrà alla sua festa del mese prossimo perché è tipo che non mantiene la parola data. A questa affermazione cala il silenzio. Gli sguardi di Clint Eastwood e Gian Maria Volonté. Una balla di fieno che rotola e mia sorella che assiste alla scena. Poi lei: “Cavolo, proprio come quelli che piacciono a te! E’ fatta!”. E’ anche spiritosa, la ragazza! Me li scelgo bene, gli amici.

Sì dà il caso che Anna ed io abbiamo i cognomi in rima. E si dà il caso che nella notte dei tempi ci innamorammo perdutamente e profondamente di due ragazzi che  avevano due cognomi che rimavano. Ci sembrava la quintessenza dello chic. Un segno del destino. Non ci rendevamo conto che le probabilità di un doppio matrimonio rasentassero lo 0,0002%. E purtroppo non ci capiterà più di avere lo stesso nome da sposate. Più che altro perché lei non riuscirà mai a trovare qualcuno che faccia rima con “Reynolds”…

Anna il primo luglio ha dichiarato su fb “Stasera guardo la partita anch’io”. Neanche il tempo di andare a commentare “Ah, ecco cos’è stato!” che lei all’intervallo aveva già aggiunto “Vabbé, smetto perché porto sfiga”.

Anna, al mio compleanno, ha fatto colpo su tutti i presenti, ha giustamente rubato la scena a quella strega della festeggiata, ha fatto battere un paio di colpi al mio cuore di ghiaccio con questa:




 Voglio dire.. a me non importa dove vivrò, non so ancora quale sarà il lavoro della mia vita, non voglio nemmeno sposarmi e tantomeno avere figli. Però ho due certezze. Un giorno avrò una Kelly di Hermès e una Jeep Wrangler.

Ma il dramma è che le avevo chiesto di mandarmi anche le foto della preparazione. Non le pubblico tutte perché non voglio svelare i segreti dello chef..  Solo che così facendo, superata l’onda emozionale della sera stessa e del giorno dopo, quando avevo finalmente ritrovato il mio à-plomb e mi ero ricomposta, controllo le mail, apro l’allegato e sento il famoso brivido lungo la schiena di cui sopra. Per questo:



Al di là della torta, al di là della festa, al di là della stupenda sensazione di essere schifosamente viziata quando soffi le candeline di una torta del genere, rimani impietrita davanti al pensiero di: Quanto. Ci. Ha. Lavorato.?. Mi sono sentita quasi in colpa. Quasi! Il disegno, i calcoli, lo sforzo intellettuale profuso. Avrebbe potuto essere la torta più brutta del mondo e l’avrei adorata. Se poi avesse intossicato tutti i miei amici l’avrei adorata anche di più! Non ho assolutamente parole. E mi sembra incredibile che una persona nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali faccia una cosa del genere per me. Per un' acida stronza. Insomma, nemmeno io avrei lavorato tanto alacremente per me stessa!
Suppongo di dover dire ad Anna, pubblicamente, che forse, potrebbe anche darsi che in fondo in fondo io provi un sentimento quasi positivo nei suoi confronti. Una specie! Mi sta simpatica, diciamo.. Tollero la sua presenza in un raggio di 10 metri. Non faccio roteare gli occhi quando vedo il suo nome sul display del cellulare. Oddio, mi secca scriverlo...Prendo un respiro profondo. Anna, io ti voglio bene. Ora ti prego, allontanati dal computer perché questo messaggio si autodistruggerà tra 10…9…8…7…


Ah. c’è un’ultima cosa! Anna diventerà un chirurgo plastico. E io mi sto pericolosamente avvicinando ai 30. Immaginate che regali mi farà tra qualche anno!!! Botox, filler e punturine! Sarò giovane per sempre!!!!!!!!!