Ho
deciso di prendermi una pausa.
E per “deciso” intendo che, inizialmente, la sanguinaria idea primordiale era quella di chiudere tutto. Non
solo il blog, anche Twitter e Facebook. Cercare qualcuno che mi piombasse il cellulare
e, possibilmente, trasferirmi in Guatemala.
Tolti i vestiti, il trucco e i
tacchi (e un’inspiegabile laurea proprio in Relazioni Pubbliche), ci sono momenti in
cui ho una propensione alla socialità degna del Buon Selvaggio di Rousseau.
Però, le pochissime
persone a cui ho parlato delle mie intenzioni mi hanno violentemente dissuasa
dal mettere in atto il criminale piano, menzionando tra le altre cose una
mia presunta incapacità di prendere decisioni di cui non mi penta poi
immediatamente. Probabilmente mi confondono con qualcun'altra, perché a me proprio non sembra...
Inoltre, il Guatemala è umido e i capelli mi
starebbero da schifo. E allora tanto valeva fuggire in Brasile quando ne ho avuto l'occasione.
Così
mi sono lasciata convincere. Smorzo i toni e per il momento lascio tutto com’è.
Solo, come dicevo, mi prendo una pausa. Diciamo un paio di mesi.
Forse di più, forse di meno. Quando sei bipolare non sai mai esattamente cosa può succedere.
E non c’è un motivo particolare. O forse ce n’è
più di uno. O, chissà, in fondo ce n’è uno, e quello basta. Diciamo che al momento non
ho niente da dire. Proprio niente. Zero ispirazione e zero voglia. E se ci facciamo caso ultimamente ho latitato
parecchio, e ovunque. E da tempo mi seccava che si potesse pensare che questa mia latitanza
fosse dovuta a mancanza di interesse nei vostri confronti. Perché non è così. Le cause sono
assolutamente endogene. Anzi. Il vantaggio di non smantellare tutto, sta proprio nel fatto che di tanto
in tanto potrò passare ad aggiornarmi. In fondo ci sono un paio di intricate
vicende sentimentali che seguo da mesi e di cui ora DEVO conoscere l’esito, c’è Siboney che studia vicino a dove vivo e con cui dobbiamo organizzare un
aperitivo (ma anche un giro di shopping, magari). E poi Ferro, con le sue
incredibili dritte musicali, quella disgraziata di Penny, che se un giorno mai
dovesse riemergere dalle nebbie di Avalon, sa dove trovarmi. E poi potrò lasciare commenti cattivi ad un mio… amico (giusto?),
che senza saperlo resuscita il suo blog, giusto nel momento in cui chiudo il mio. Scrive sotto l’evidente effetto della benzedrina e i miei sospetti sul fatto che i suoi post fossero finalizzati a sbatterci in faccia
che lui questa settimana è a Milano!, Milano!, Milano!, sono stati confermati
dalla foto della Fnac che mi ha postato su facebook. Con tanto di “Invidiami!”. Un gentiluomo.. Fortuna che non ho
menzionato anche i trucchi Mac, che da noi non si trovano, e una serie di profumerie che mi mancano dai tempi di liceo, altrimenti sarebbe
finita in rissa. E poi a far aperitivo a Milano son capaci tutti, è a farlo a Cervignano o a Campolongo al Torre che ci vuol bravura, caro.
E
poi c’è lei. Lei che in questi giorni si è fatta fare il 257.893emo tatuaggio,
e io non ho nemmeno i buchi alle orecchie. Lei, che tra pochi giorni farà pure
il 257.894esimo e io e ho rifatto la frangia perché l’ultima volta mi hanno
detto che assomigliavo ad Alicia-la-stronza-dalle-gambe-lunghe di I love shopping. Lei che se ci fossimo
incontrate come la gente civile usa fare, ci saremmo date una squadrata e
avremmo bofonchiato qualcosa tipo “Guarda quella!” (lei più di me, perché io sono buona e lei sotto
sotto è la peggio snob). E invece abbiamo comuni progetti per il prossimo 3
ottobre. Lei che, come tutte le mie amiche mi odierà tantissimo perché non le
ho detto niente. Ma sono sicura che mi perdonerà. Sono adorabile!;) E tanto con la “notifica nuovo post”
personalizzata, sarà come se non me ne fossi mai andata. Promesso. Siamo amiche di Mean Girls, significherà pur qualcosa, in questo sporco mondo!
Ah,
e giusto per chiarire un piccolo punto. Siccome ogni volta che dico, faccio, o scrivo qualcosa mi si riversano addosso fiumi di mail, sms, telefonate e
recentemente anche pellegrinaggi verso casa mia, di gente che vuole assicurarsi
che non mi stia per buttare dalla finestra… Preciso che non mi sto per buttare
dalla finestra. E questo tanto per non incorrere nell’effetto Jenna Hamilton.
Anche se il fatto che io sappia chi è Jenna Hamilton, già da solo, sarebbe un
motivo valido per prendere in considerazione l’opzione..
Per
carità, io amo avere amiche apprensive. Anche perché (tirando l’acqua al mio
mulino) ritengo che i disturbi psicopatologici di tipo ossessivo compulsivo
rientrino assolutamente nelle manifestazioni di affetto. Ma sul serio, ho un
sacco di progetti! Mi iscriverò in palestra per un paio di mesi e poi farò un corso
di arti marziali. Sono ancora indecisa sulla disciplina esatta ma l’obiettivo
in fondo è solo quello di riuscire a spaccare la faccia alla prossima stronza
che si avvicina al mio prossimo uomo. Sono finiti i tempi del “ci sentiamo
quando la tua ex francese riparte!”, signore. Prima
devo solo fare una risonanza magnetica al polso destro.. Ho
rinviato il problema ma ormai quando parcheggio devo tirare il freno a mano con
la sinistra, e in manovra devo mettere il tasto City per mollare lo sterzo,
cosa che per una pilota come me è oltremodo umiliante, roba da donnicciole. Adesso esco e vado a comprare un
tutore col quale cercherò di captare la benevolenza altrui con il collaudato
sguardo da passerotto con l’ala rotta. [e le amiche che non erano al corrente della cosa, ora hanno un motivo in più per odiarmi]
Organizzerò finalmente la serata
sushi, quella messicana, la serata
poker e quella stalking. Una persona a cui tengo particolarmente, e di cui mi
pento di non aver mai parlato, ha dato prova delle sue già note capacità poetiche promettendomi un “aperitivo alcolico senza pietà”, in assoluto le parole più dolci che
abbia mai sentito.
Darò vita al mio progetto
di diventare una vera stronza. E fare almeno una cosa cattiva a qualcuno.
Possibilmente in periodo natalizio. Uscire con l’ex di una mia ex-amica,
inspiegabilmente diventato collega e amico di una mia ex frequentazione sarebbe perfetto in questo senso. Ma non avrò mai abbastanza fegato, probabilmente. Mettetevi il cuore in pace.
La proprietaria del mio
bar preferito ha una nuova “collezione” di caffè particolari e mi ha detto che
posso crearmene uno personalizzato con gli ingredienti che ha a disposizione.
Se qualcuno poi ha un nome da suggerire ben venga, perché “Giuliacaffé” non mi
convince più di tanto. Sto valutando se metterci dentro una correzione
alcolica. Perché vedrei bene un caffè dolce che all’ultimo ti stende con una botta di grappa
o di whiskey.
Vorrei finalmente trovare la tonalità di smalto che sto cercando da mesi,
innamorarmi di un profumo che sostituisca Burberry Brit, concentrarmi sulla ricerca
di un lavoro all’estero perché, salvo grandi occasioni o avvenimenti, punterei ad andarmene a settembre, fare un viaggio in Austria perché mia sorella ed io abbiamo bisogno di trucchi Catrice, e convincere una mia amica che anche se un
uomo si chiama come “John il Rosso” NON mi ucciderà al primo appuntamento e NON lascerà uno smile di sangue sul muro. Anche se.. effettivamente, perché rischiare?
Insomma, starò bene. Probabilmente sostituirò metà di queste cose con "bivaccare sul divano e fare biscotti natalizi", ma è uguale.
Ciò detto e precisato, penso
che tra oggi e forse magari anche domani, farò un ultimo giro nei miei blog preferiti per aggiornarmi e poi
mi ritirerò per un po’.
P.S. Cristina..
ricordati che mi vuoi bene. A questo punto potresti già avermi mandato un
messaggio di insulti, ma sappi che mi concentrerò fortissimamente sul tuo regalo di compleanno!
E mi offro di accompagnare il tuo D.B. al prossimo raduno al posto tuo.