Al mondo esistono due tipi di ragazze, le cronicamente single e le costantemente accasate.
Io, modestamente, mi ritengo un’esponente di spicco della prima categoria per cui so che il mio giudizio potrà sembrare di parte, e infatti lo è, ma... andiamo, ammettiamolo... Le amiche single sono molto più divertenti da frequentare rispetto a quelle che fanno una vita di tipo matrimoniale da quando avevano 17 anni! Insomma, con le prime un ipotetico aperitivo verterebbe su storie sentimentali improbabili, aneddoti ai confini della realtà, drammi, colpi di scena, il tutto narrato con quel pizzico di autocommiserazione e di ironia-che-nasconde-la-devastazione-emotiva che ci farà tornare a casa di buonumore, sì per le risate fatte assieme, ma soprattutto per lo slogan “mal comune mezzo gaudio” che avremo stampigliato nel cervello. Le cronicamente single infatti, malgrado la scarsità di materiale maschile a disposizione, hanno questa fantastica tendenza a ritrovarsi in situazioni assurde e di rimorchiare, quelle rare volte in cui succede, i personaggi più improbabili della galassia per aspetto, abbigliamento, mestiere, conoscenza zoppicante delle regole grammaticali di base della propria lingua madre e (e questo è un tasto dolente per la sottoscritta), credo politico. A prescindere da orientamenti e colori il soggetto di turno avrà sempre, sempre, posizioni indifendibili. E il bello è che più questi personaggi saranno improponibili, più saranno integerrimi! E siccome noi siamo buone e ci dispiace ferire i sentimenti altrui, andremo senz’altro ad impelagarci in situazioni che i creatori di Friends potebbero solo sognare in una notte di febbre alta.
Ma poi soprattutto com’è che si dice? Single una volta, single per sempre! E intendiamoci il termine single è solo un eufemismo per il più appropriato zitella... In sostanza a forza di essere single diventi “zitella dentro” e anche nei rari, e sottolineo rari, momenti in cui puoi contare su una vaga presenza maschile in un raggio d’azione non troppo esteso, non ti smentisci mai. E’ così che ti ritrovi ad una serata, per mano ad un ragazzo veramente stupendo, a commentare nel modo più idiota possibile con un’amica seduta di fronte a voi il film “Come farsi lasciare in 10 giorni”, con Matthew McConaughey (che si commenta invece ampiamente da sé) e Kate Hudson, ovvero: “Mah, veramente a me tante volte ne bastano anche solo 3!” Tristemente vero ma forse poco consono alla situazione.. Oppure a rispondere “non è vero” a un complimento, o a replicare “non sono un buon acquisto!” dopo il primo, alquanto inaspettato, bacio. A mio discolpa devo dire che eravamo in pieno periodo di calciomercato e che alla fine avevo ragione perché sono decisamente un ottimo acquisto in generale ma di sicuro non quello giusto per lui. Infatti al momento sta con una brutta, il che è tutto dire.
Le fidanzato-dipendenti invece sono molto più tristi e noiose! E non sto necessariamente parlando di quelle che hanno relazioni che durano ormai da secoli ma di quelle che, pur con persone diverse, di riffa o di raffa sono sempre impegnate stabilmente! Ho sentito recentemente un’amica di cui avevo perso traccia dai tempi del liceo. Convive felicemente, in un bell’appartamento, con il suo ragazzo. Dopo i primi 5 canonici minuti d’odio mi sono resa conto che già dieci anni fa aveva un fidanzato di lungo corso che poi mollò (o da cui fu mollata, in questi casi non si sa mai esattamente...). Venni a sapere della loro rottura leggendo una lettera nella quale mi annunciava contestualmente il pronto rifidanzamento con un altro. Un po’ come quando uno cambia macchina... Insomma la dà dentro al concessionario quando ritira la nuova, sennò come ci va al lavoro? E la stessa cosa vale per gli uomini, che pur giovani e mediamente prestanti (requisito che si raggiunge facilmente, visto il periodo di crisi globale), saltano di relazione “seria” in relazione “seria” con soluzione di continuità, parlano di bambini.. di matrimonio! Insomma, dove accidenti sono finiti gli uomini allergici a legami e vetrine di gioiellieri?!? Okay, forse nel loro caso si può dire che ricercano la figura materna, che morirebbero di fame se qualcuno non cuocesse loro un uovo sodo ecc. ecc. Ma le ragazze... perché? Insomma non dico di arrivare ai livelli di vita sociale delle quattro single newyorchesi più famose del mondo ma accidenti, un aperitivo, una seduta di shopping intensivo, del sano gossip venato di perfidia e cattiveria che ci farà probabilmente bruciare all’inferno! Rinunciare a tutto questo così presto e in maniera così assoluta? Ridursi a non avere mai niente da raccontare che non includa anche LUI, LUI, LUI, LUI? Avere costantemente bisogno di “stare” con qualcuno perché in fondo non si è capaci di stare da soli?
Certo, noi Die-Hard-single siamo sicuramente instabili, squilibrate e disfunzionali ma quelle che dovrebbero “ mettere la testa a posto” non siamo certo noi, mie care...